
Il tema delle imposte da pagare quando si compra o si vende casa è sempre piuttosto ostico da affrontare, considerato che – nonostante la chiarezza della normativa fiscale – c’è ancora un po’ di confusione nel momento in cui si deve pianificare il compimento di tale transazione.
In questa breve guida abbiamo cercato di fare il punto su quali siano le imposte da pagare per il compratore e il venditore, e quanto si può risparmiare attraverso le agevolazioni per la prima casa.
Le imposte da pagare per comprare casa
Cominciamo con il ricordare che le imposte da pagare per chi compra casa sono quattro: l’IVA (ma solo se si acquista da un’impresa di costruzioni), l’imposta di registro, l’imposta catastale e l’imposta ipotecaria.
Ciò premesso, la loro misura dipende principalmente dal fatto che si tratti di un’imposta sulla prima casa o di un’imposta sulla seconda casa.
Per quanto concerne le operazioni di compravendita della prima casa di proprietà, se il venditore è un privato, la transazione sarà esente da IVA ma soggetta al pagamento di un’imposta di registro pari al 2% del valore catastale dell’immobile e un’imposta catastale e ipotecaria fisse a 50 euro ciascuna. Se però l’immobile è di lusso, allora l’imposta di registro sale al 9%.
Se il venditore è un’impresa costruttrice e l’acquisto avviene entro cinque anni dalla fine dei lavori, l’IVA sarà al 4% del valore di acquisto, mentre imposte di registro, ipotecarie e catastali saranno percepite nella misura fissa di 200 euro ciascuna. Se l’acquisto avviene però dopo cinque anni dall’ultimazione dei lavori, o il venditore non è soggetto a IVA, la transazione sarà soggetta solo a imposta di registro al 2% del valore catastale e imposte ipotecarie e catastali nella misura di 50 euro fisse ciascuna.
Se però si sta acquistando una seconda casa, le cose cambiano ancora. Se infatti la compravendita è esente da IVA, l’imposta di registro sarà del 9%, mentre imposte ipotecarie e catastali rimarranno fisse a 50 euro. Se la vendita è soggetta a IVA, l’aliquota sarà del 10% se l’immobile non è di lusso, o del 22% se lo è. Le imposte ipotecarie, catastali e di registro sono applicate in misura fissa pari a 200 euro ciascuna.
Le imposte da pagare per vendere casa
Le cose sono un po’ più semplici per chi vende casa, che sarà soggetto alla tassazione sulla plusvalenza (ordinaria o separata) solamente se vende l’immobile entro i cinque anni dal momento dell’acquisto.
L’immobile venduto non sarà soggetto a tassazione nel momento in cui il proprietario ne sia entrato in possesso attraverso dichiarazione di successione e se l’unità immobiliare non è stata configurata come residenza principale del proprietario durante il tempo tra l’acquisto e la vendita dell’abitazione.
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