
Stando alle ultime rilevazioni compiute dal Rapporto Mutui Ipotecari 2018 dell’OMI – Agenzia delle Entrate, in Italia nel 2017 sarebbero stati circa 917 mila gli immobili ipotecati, con un incremento del 4% rispetto al 2016 e con la maggior parte di essi che è riconducibile agli atti prettamente residenziali, con una quota pari al 57,8%, che però supera l’80% nel caso in cui a tale novero di analisi si aggiungano anche le operazioni su atti residenziali di tipo plurimo e gli atti residenziali misti.
Di contro, tra gli atti che concernono esclusivamente immobili non residenziali, le tipologie terziario commerciale e misto non residenziali ammontano a circa il 3% ciascuna, mentre si sale al 4,6% se invece si assumono in riferimento gli atti con soli terreni. Percentuali inferiori e frazionate sono infine rammentabili per le altre tipologie di atti, con la tipologia delle pertinenze che presenta l’incidenza minore.
Erogazioni garantite da ipoteca per oltre 93 miliardi di euro
Traducendo i dati in termini assoluti degli immobili ipotecati, con quelli legati ai flussi, si scopre che il capitale di debito che viene “estratto” dal patrimonio immobiliare oggetto di garanzia reale ammonta a 93,4 miliardi di euro, il 9,1% in più del 2016.
In un simile scenario, il capitale riconducibile al residenziale ammonta a 37 miliardi di euro (il 39,6% del totale, + 6,7% a/a), mentre quello del residenziale plurimo e del misto residenziale aggiunge al conteggio altri 19,6 miliardi di euro circa (il 21% del totale).
Per le altre tipologie di atto, il terziario commerciale porta in dote 7,6 miliardi di euro (+ 22,1% a/a, l’8,1% del totale), mentre il produttivo ammonta a 4,7 miliardi di euro (-27,6% a/a, 5,1% del totale). Il misto non residenziale ammonta a 13,9 miliardi di euro (+ 2% a/a al 14,9% del totale).
Un lento ritorno alla normalità
Si tenga conto, a tale punto di analisi, che nonostante i buoni dati riscontrati nel corso del 2017, il mercato italiano degli immobili ipotecati sia molto lontano dai picchi toccati nel corso del 2017, ovvero fino agli albori della lunga crisi economico finanziaria.
Di fatti, allargando la nostra analisi alla serie storica degli ultimi 15 anni, emerge come i capitali finanziati con mutui ipotecati raggiungano il massimo valore nel corso del 2007, con oltre 200 miliardi di euro, per poi però calare in maniera piuttosto rapida nel corso degli anni successivi, fino a raggiungere il valore minimo nel corso del 2014, quando il capitale complessivo è stato pari a soli 58,3 miliardi di euro, ovvero il 72% in meno negli ultimi 7 anni.
Solamente nel corso del 2015 il valore dei prestiti che si poggiano su garanzie ipotecarie è ripreso a crescere, trascinandosi poi nel 2017 a oltre 93 miliardi di euro. In termini di numerosità degli immobili, il dato mostra meno variazioni relative rispetto alle escursioni riscontrate per gli importi concessi, anche se permane il calo tendenziale fino al 2013, e un tentativo di ripresa negli anni successivi che, per proporzioni, sembra avvicinarsi al dato sugli importi erogati.
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