Mutui e surroghe, ecco come è iniziato il 2020


Il 2020 sembra essere iniziato con il piede giusto sul fronte dei nuovi mutui casa e delle surroghe, con un boom di richieste in grado di eleggere il mese di gennaio quale miglior primo mese dal 2010 ad oggi in termini assoluti.

Un primato che è stato favorito da una concomitanza di fattori di spinta, comprendente la presenza di tassi di interesse ancora molto bassi, prezzi degli immobili ritenuti di convenienza e una maggiore facilitazione dell’accesso al credito, unitamente alle agevolazioni varate dagli esecutivi per favorire la riqualificazione delle abitazioni.

Il risultato è stato un incremento del 32% nelle interrogazioni registrate da Crif a gennaio 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una crescita determinata sia dalla crescita delle richieste di nuovi mutui che dall’incremento delle richieste di finanziamenti per surroga, la cui spinta propulsiva si riteneva in fase di affievolimento lungo il 2019, e che invece ha dimostrato di poter fare ancora la differenza per poter influenzare in modo decisivo l’intero comparto dei mutui.

Ricordiamo in tal proposito che le richieste di mutui erano cresciute già del 26,2% sul finire del 2019, proprio grazie alla ripresa dei mutui di sostituzione. Un comparto sul quale molti osservatori avevano espresso previsioni “decrescenti” per lo scorso esercizio e che, invece, sembra essere ancora in grado di esercitare una influenza non marginale sull’intero mercato dei finanziamenti.

Cresce l’importo richiesto dalle famiglie

Passando quindi ai dati sull’importo medio richiesto dalle famiglie italiane, il volume domandato è stato pari a 131.693 euro nel mese di gennaio 2020, con una crescita dello 0,55% rispetto al dato medio dell’intero 2019, e del 2,8% rispetto allo stesso mese del 2019.

Relativamente alla distribuzione per fasce di importo, nel mese le preferenze degli italiani si sono concentrate principalmente nella classe tra i 100.000 e i 150.000 euro, con un peso del 30,2% del totale, davanti al 23% della classe sotto i 75.000 euro, tipicamente presidiata dai mutui per surroga.

Il 70% dei mutui ha durata tra i 16 e i 20 anni

Per quanto attiene poi la distribuzione per fasce temporali, si noti come circa il 70% dei mutui abbia una durata compresa tra i 16 e i 30 anni. Si tratta di un dato che non mostra particolari variazioni rispetto a quanto si è già verificato negli ultimi mesi, e che è distribuito per il 26,7% tra i 16 e i 20 anni, per il 22,9% tra i 26 e i 30 anni e per il 22,1% tra i 21 e i 25 anni.

Non è comunque irrilevante nemmeno la quota destinata ai mutui di più breve durata (sotto i 5 anni), occupata tipicamente dalle richieste di sostituzione di finanziamenti già in corso di ammortamento.

Si noti infine che, secondo le dichiarazioni di Crif, il comparto immobiliare sta trovando un crescente beneficio dai mutui per investimento abitativo (e non solo, dunque, per l’acquisto di case da adibire a propria abitazione), e che nei prossimi mesi una determinante che potrebbe donare un ulteriore impulso al settore potrebbe essere quello dei mutui green, finalizzati a sostenere la riqualificazione del patrimonio immobiliare.

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