Mutui casa, tassi ancora ai minimi storici


Nel suo ultimo bollettino mensile, aggiornato a settembre 2018, l’Abi ha confermato come i tassi di interesse applicati alle operazioni per acquisto di abitazioni siano rimasti ai minimi storici, con una media dell’1,79% contro l’1,85% rilevato nel precedente mese di agosto, e contro il 5,72% riscontrato alla fine del 2007 e, dunque, agli albori della grave crisi economico finanziaria di settore. Emerge altresì come tre quarti delle erogazioni siano state effettuate a tasso di interesse fisso, con i mutuatari che dunque confermano la loro attenzione prioritaria nei confronti di un indebitamento a tasso certo, in uno scenario che potrebbe nel medio termine prevedere una ripartenza dei tassi variabili.

Costo del denaro sempre più conveniente

In attesa di comprendere se e come le politiche creditizie degli istituti bancari italiani potranno cambiare in uno scenario di spread più alto, il bollettino Abi mostra come i tassi di interesse genericamente applicati ai finanziamenti alla clientela si collocano sui minimi storici.

In particolare, il tasso medio sul totale dei prestiti è oggi pari al 2,58%, contro il 2,60% del mese di agosto e il 6,18% prima della crisi, e come il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese sia pari all’1,41%, contro l’1,55% il mese precedente, e contro il 5,48% di fine 2007, ribadendo così una flessione del costo del denaro anche per il mondo business.

Mutui, erogazioni in crescita del 2,2%

Dati positivi sembrano inoltre emergere sul fronte dei prestiti, con i finanziamenti erogati alla clientela dalle banche operanti in Italia che a settembre 2018 hanno toccato quota 1.728 miliardi di euro, 4,6 miliardi di euro in più di quanto sia stato fatto registrare – sull’altro piatto della bilancia – dalla raccolta.

Dai dati al 30 settembre 2018 monitorati dall’Abi, il bollettino informa anche come i prestiti a famiglie e imprese siano in crescita su base annua di + 2,1%, proseguendo così la positiva dinamica complessiva del totale dei prestiti in essere.

Limitando lo spettro d’analisi ai soli mutui – con un aggiornamento che è in questo caso fermo ad agosto – si conferma una buona crescita, con variazione positiva del 2,2% su base annua e crescente peso relativo da parte dei nuovi finanziamenti, in grado di controbilanciare l’esaurimento sostanziale delle operazioni di surroga di precedenti mutui in corso di ammortamento.

Stabili le sofferenze nette

Concludiamo infine con uno sguardo sulle sofferenze nette (ovvero, le sofferenze al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti effettuati dagli istituti di credito con mezzi propri), con un dato che ad agosto 2018 risulta essere pari a 40,5 miliardi di euro.

Il valore così determinato risulta essere sostanzialmente stabile rispetto ai 40,1 miliardi di euro del mese precedente, e contro gli 86,8 miliardi di euro del mese di dicembre 2016. Ne deriva che in meno di due anni le sofferenze nette si sono più che dimezzate, e che rispetto al livello massimo di sofferenze nette toccato dal sistema bancario nel mese di novembre 2015, la flessione sia stata pari a 48,3 miliardi di euro, ovvero del 54,4%.

myhomegroup
Seguici