
Il 2020 si è concluso con un andamento migliore delle previsioni per quanto concerne le erogazioni dei mutui casa. Nonostante la grave crisi che ha colpito il nostro Paese, e le misure restrittive contro la pandemia da Covid-19, le erogazioni dei finanziamenti immobiliari dovrebbero infatti aver confermato la dinamica dell’anno precedente.
A sostenerlo sono gli ultimi dati elaborati dalla Bussola CRIF, secondo cui nel terzo quarto dell’anno il valore aggregato di tutte le nuove erogazioni di mutuo ha fatto registrare un incremento del 10,7% rispetto allo stesso periodo del 2019, tale da condurre le erogazioni dei primi nove mesi del 2020 a un + 4,3% su base annua.
Anche al netto dell’evidente rallentamento delle erogazioni del quarto trimestre 2020, il flusso dei nuovi mutui dovrebbe essere almeno stabile rispetto a quanto realizzato nel 2019.
Le surroghe pesano per il 60% del totale
In questo contesto, a costituire il traino dei finanziamenti concessi sono ancora una volta le surroghe, che per quanto attiene il canale online nel 2020 hanno pesato per oltre il 60% delle concessioni di mutui, con un picco del 69% nella prima parte dell’anno, e una percentuale che si è ricondotta intorno al 55% nell’ultima parte del 2020.
Evidentemente, il boom delle surroghe è facilmente determinato dall’andamento degli indici IRS, utilizzati per la definizione dei saggi finali per i mutui a tasso fisso, che nel corso del 2020 hanno registrato i valori minimi storici di sempre, con una media delle rilevazioni giornaliere che nel corso del mese di dicembre ha addirittura toccato lo 0%.
Anche per questo motivo, il fatto che il tasso fisso sia di gran lunga la soluzione preferita per le surroghe (94%) non dovrebbe sorprendere.
Per quanto poi riguarda gli spread applicati dagli istituti di credito, CRIF rammenta come il valore non sia variato in chiusura d’anno, con un differenziale dello 0,4% per i mutui a tasso fisso a 20 anni (con LTV < 80%) e un differenziale dello 0,8% per i mutui a tasso variabile.
Cresce il valore degli immobili dati in garanzia
In questo scenario, a crescere è anche il valore degli immobili oggetto di garanzia ipotecaria per gli stessi mutui erogati nel periodo.
Dopo 10 anni di riduzioni continuative, il prezzo al metro quadro degli immobili oggetto di garanzia di mutuo ipotecario è dunque tornato a crescere, con un incremento del 2,9% rispetto al 2019, quale media di una buona spinta degli immobili nuovi (+ 3,0%) e un decremento contenuto degli immobili usati (- 1,7%).
Evidenziamo infine come, sempre secondo gli ultimi dati CRIF, sia cresciuta ancora la superficie commerciale media degli immobili offerti in garanzia ipotecaria, ora pari a circa 119 metri quadri. È molto probabile che a influenzare tale trend sia stato il crescente interesse degli italiani per aggiudicarsi appartamenti più ampi, in grado di esaudire con maggiore comfort le “nuove” esigenze legate alla gestione dello smart working e di una maggiore vita all’interno delle mura domestiche.
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