Compravendite residenziali in calo alla fine del 2022


I nuovi dati delle Statistiche trimestrali dell’Agenzia delle Entrate – Osservatorio del mercato immobiliare sanciscono la riduzione delle compravendite residenziali: come era lecito immaginare, considerata la tendenza della serie storica recente, nel corso del quarto trimestre 2022 il tasso tendenziale delle compravendite del settore residenziale ha invertito il segno facendo registrare un calo del -2,1% rispetto allo stesso trimestre del 2021. Dunque, su un totale di oltre 208 mila transazioni, sono state compravendute 4 mila abitazioni in meno rispetto allo stesso periodo del 2021.

Come anticipato, questo andamento è stato ben anticipato nella serie destagionalizzata e nella serie storica delle variazioni tendenziali, in cui risulta evidente che dopo i rialzi del 2021, con il picco raggiunto nel secondo trimestre 2021, la serie ha continuato la crescita in maniera sempre più attenuata fino all’ultimo trimestre del 2022, in cui viene interrotta la dinamica espansiva e in cui si osserva una inversione di tendenza, con i tassi ora in negativo.

Lo scenario nazionale

A livello nazionale, le compravendite di case diminuiscono soprattutto nei comuni minori (- 2,6%) rispetto a quanto non sia avvenuto nei capoluoghi (- 0,9%).

In ambito geografico, le perdite più consistenti sono nei comuni minori del Nord Est (- 6%), mentre nelle Isole viene evidenziata una controtendenza, con una crescita delle compravendite residenziali del 5,1%.

Le previsioni degli agenti immobiliari

Come avviene di consueto, la pubblicazione delle Statistiche trimestrali è avvenuta di concerto con quella dei risultati del Sondaggio congiunturale del mercato delle abitazioni in Italia, un interessante report in cui si fa il punto sulle attività degli agenti immobiliari nel periodo di riferimento.

Ebbene, dal Sondaggio in questione emerge come il 64,9% degli agenti intervistati abbia segnalato una sostanziale stabilità dei rezzi di vendita e come l’87,8% degli operatori abbia affermato di aver venduto almeno un’abitazione nel IV trimestre 2022, per un valore massimo dall’inizio della serie storica, nel 2009. Lo sconto medio sui prezzi di vendita rispetto alle iniziali richieste del venditore è cresciuto all’8,8%, mentre i tempi medi di vendita sono risultati in lieve risalita da 5,9 a 6,1 mesi, per quanto in prossimità dei minimi da inizio rilevazione.

Ancora, emerge come la quota di compravendite finanziate con un mutuo ipotecario sia scesa al 65,3% contro il precedente 68%, e che il loan-to-value, ovvero il rapporto fra l’importo del prestito e il valore dell’immobile sia rimasto su valori elevati intorno al 77%, in calo del 2% rispetto alla precedente rilevazione.

Infine, le attese delle agenzie per il trimestre corrente rimangono sfavorevoli sul proprio mercato di riferimento (il saldo tra attese di miglioramento e di peggioramento è di -25,6 punti). Prevale anche il pessimismo sul mercato nazionale e su un orizzonte biennale. Per circa due terzi degli operatori l’andamento dei prezzi al consumo dovrebbe incidere negativamente sulla domanda di abitazioni e sui prezzi di vendita.

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