Cessione immobili agevolati con Superbonus: le novità dal 2024


La Legge di Bilancio 2024 entrata in vigore lo scorso 1 gennaio ha introdotto alcune novità piuttosto importanti per la plusvalenza da cessione di beni immobili agevolati con il Superbonus: per il rinnovato quadro normativo, infatti, le plusvalenze di cui sopra si aggiungono ora ai redditi diversi se sono realizzate mediante cessione a titolo oneroso di immobili su cui sono stati realizzati interventi agevolati dal bonus fiscale. A tali plusvalenze si applica l’imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito pari al 26%.

Considerata l’attualità del tema, vediamo insieme come si calcolano le plusvalenze e quale sia stata la ratio della norma.

Cosa prevede la Legge di Bilancio

Più nel dettaglio, la Legge di Bilancio prevede che si includano tra i redditi diversi le plusvalenze realizzate attraverso la cessione a titolo oneroso di beni immobili, nei casi in cui il cedente o gli altri aventi diritto abbiano eseguito gli interventi agevolati di cui al Superbonus, conclusi da non più di 10 anni all’atto della cessione.

Fanno eccezione gli immobili che sono stati acquisiti per successione e quelli che sono stati adibiti ad abitazione principale del cedente o dei suoi familiari per la maggior parte dei 10 anni antecedenti alla cessione o, se tra la data di acquisto o di costruzione e la cessione sia decorso un periodo inferiore a 10 anni, per la maggior parte di questo periodo.

Come si calcola la plusvalenza

Per quanto concerne le modalità di calcolo, si prevede che la plusvalenza sia determinata dalla differenza tra il corrispettivo percepito nel periodo di imposta e il prezzo di acquisto o il costo di costruzione del bene ceduto, incrementato di ogni altro costo che è inerente al bene medesimo.

In presenza di immobili acquisiti per donazione, si assume come prezzo di acquisto o costo di costruzione quello che viene sostenuto dal donante.

L’entità della tassazione sulla plusvalenza

Concludiamo ricordando che la Legge di Bilancio 2024 ha previsto che alle plusvalenze così calcolate debba applicarsi l’imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito pari al 26%, la medesima aliquota prevista nel caso di cessioni a titolo oneroso di beni immobili acquisti o costruiti da non più di cinque anni.

Perché è stata introdotta la tassazione

Evidentemente, lo scopo della norma è quello di disincentivare le vendite speculative di abitazioni che sono state oggetto di interventi finanziate con il Superbonus 110%, il discusso bonus fiscale che ha consentito a molte famiglie italiane di ristrutturare il proprio immobile con uno sforzo economico minimo, o nullo, ulteriormente accompagnato dalla possibilità di cedere il credito o ottenere lo sconto in fattura.

Da quando è in vigore la nuova tassazione

La nuova tassazione è in vigore dallo scorso 1 gennaio 2024 e, dunque, risulta essere già applicabile per le ipotesi di cui si è detto nello scorse righe.

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