
Il momento dell’acquisto della prima casa è finanziariamente molto impegnativo: espone infatti l’acquirente a una serie di spese non ripetibili, che sono tuttavia in parte alleviate dalla presenza di alcune agevolazioni fiscali che, nelle prossime righe, cercheremo di riassumere.
Le imposte agevolate per l’acquisto della prima casa
Cominciamo con il rammentare che le imposte che bisogna versare quando si acquista la prima casa con i benefici previsti per la residenza sono ridotte come da seguente elenco:
- se il venditore è un privato o un’impresa che vende in esenzione IVA:
- imposta di registro proporzionale nella misura del 2% (invece del 9%);
- imposta ipotecaria fissa di 50 euro;
- imposta catastale fissa di 50 euro;
- se il venditore è un’impresa con vendita soggetta a IVA:
- IVA ridotta al 4%;
- Imposta di registro fissa di 200 euro;
- Imposta ipotecaria fissa di 200 euro;
- Imposta catastale fissa di 200 euro.
Si tratta pertanto di un risparmio ben considerevole. Attenzione, però, a non commettere errori di calcolo e sbagliare la base imponibile su cui applicare IVA e imposta di registro!
In particolare, se la vendita è soggetta a IVA, la base imponibile su cui applicare il 4% corrisponde al prezzo della cessione. Le altre imposte si pagano invece in misura fissa.
Se invece la compravendita non è soggetta a IVA, allora la base imponibile è il valore catastale che si ottiene moltiplicando la rendita catastale (rivalutata del 5%) per il coefficiente 110.
Chi può avere le agevolazioni fiscali per la prima casa
Ricordato quanto sopra, rammentiamo anche che le agevolazioni fiscali vengono riconosciute in presenza di alcune condizioni quali:
- categoria catastale: i benefici fiscali per la prima casa non sono riconosciuti per l’acquisto di un’abitazione riconducibile alle categorie catastali A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (abitazioni in ville) e A/9 (castelli e palazzi di eminenti pregi artistici e storici);
- luogo: l’immobile su cui si desidera ottenere i benefici per la prima casa deve trovarsi nel territorio del Comune in cui l’acquirente ha la propria residenza. In caso di residenza in altro Comune, allora entro 18 mesi dall’acquisto il proprietario dovrà trasferire la residenza in quello dove è situato l’immobile.
Si rammenta altresì come i benefici fiscali per la prima casa siano da tempo riconosciuti al contribuente che è già proprietario di un immobile acquistato con le agevolazioni per la prima casa, fatta salva la necessità che la casa già posseduta sia venduta entro un anno dal nuovo acquisto.
Quando si perdono le agevolazioni sulla prima casa
Infine, concludiamo sottolineando come le agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima casa si perdono se le dichiarazioni rese nell’atto di acquisto sono false e se l’abitazione è venduta o donata prima che siano trascorsi 5 anni dalla data di acquisto, se entro un anno non si riacquista un altro immobile, anche a titolo gratuito, da adibire in tempi ragionevoli a propria abitazione principale.
La perdita delle agevolazioni determina la restituzione delle imposte “risparmiate”, oltre a interessi e sanzione del 30% delle imposte stesse.
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