Legge di Bilancio 2020, le novità in materia di deducibilità IMU


La Legge di Bilancio è intervenuta a modificare nuovamente la quota di deducibilità dell’IMU sugli immobili strumentali. Viene in particolar modo ancora una volta riproposta la rivalutazione dei terreni e delle partecipazioni detenute dalle persone fisiche, con riferimento ai terreni e alle partecipazioni posseduti alla data del 1 gennaio 2020.

Tuttavia, rispetto a quanto previsto negli anni passati, la nuova norma ha rivisto le aliquote dell’imposta sostitutiva, scegliendo un approccio di semplificazione e, dunque, unificandole in una sola misura pari all’11%.

È più alta, sempre dal 2020, la tassazione sostituzione opzionale sulle plusvalenze immobiliari in caso di cessione infraquinquennale degli immobili, considerato che l’aliquota passa dal 20% al 26%, divenendo così equivalente a quella prevista per le rendite e per le plusvalenze finanziarie.

All’interno della Legge n. 160 dello scorso 27 dicembre 2019, ulteriormente, viene riproposta anche l’estromissione dell’immobile da parte dell’imprenditore individuale, con regole che sono analoghe a quelle degli anni precedenti. Confermata anche la riduzione del 10% della cedolare secca sui contratti di locazione a canone concordato, mentre non viene riproposta la cedolare secca del 21% sulle locazioni di immobili commerciali classificati C/1.

Le altre novità dalla Legge di Bilancio

Per quanto concerne le altre novità sul settore immobiliare apportate dalla Legge di Bilancio, compiamo un breve riferimento alla semplificazione fiscale compiuta in orbita Imu, con abolizione del tributo per i servizi indivisibili, e accorpamento di tale “voce” contabile all’interno dell’imposta municipale unica. Una semplificazione che, tuttavia, non dovrebbe apportare alcuna convenienza effettiva per le tasche dei contribuenti.

Infine, non possiamo non sottolineare che – come già abbiamo avuto modo di condividere in un nostro recente approfondimento – la manovra finanziaria ha ribadito la sussistenza di tutti i principali benefici fiscali, con le detrazioni sulla casa relative al Bonus verde, Ecobonus, Bonus mobili, Bonus ristrutturazioni.

Il quadro viene poi arricchito con l’introduzione del Bonus facciate, ovvero con la possibilità di poter portare in dichiarazioni dei redditi la detrazione delle spese per i lavori di rifacimento e/o tinteggiatura delle facciate degli edifici, nella misura del 90%.

Rammentiamo in questa sede conclusiva del nostro odierno approfondimento come la Legge di Bilancio abbia disposto che per le spese documentate, sostenute nel 2020, che siano riferibili agli interventi finalizzati al recupero o al restauro della facciata esterna degli edifici esistenti ubicati in zona A o B ai sensi del decreto Ministero lavori pubblici n. 1444 del 2 aprile 1968 spetta una detrazione dall’imposta lorda pari al 90 per cento. Come chiarito dal materiale normativo oggi a disposizione, in queste attività sono comprese anche quelle che si limitano a favorire le attività di pulitura o di tinteggiatura esterna.

Infine, nelle ipotesi in cui i lavori di rifacimento della facciata siano invasive, riguardando gli interventi sul cappotto termico o una percentuale dell’intonaco pari almeno al 10% della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio stesso, allora gli interventi dovranno esser rispettosi dei requisiti minimi stabiliti in sede ministeriale.

myhomegroup
Seguici